Siamo lieti di invitare all’ILLUSTRAZIONE STORICO-ARCHEOLOGICA DELLA “GROTTA DI S. LUCIA”, recentemente sottratta all’abbandono e al degrado, nel Comune di Fonte Nuova (Rm), sabato 14 dicembre alle ore 10.00. L’evento è organizzato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale in collaborazione con l’Associazione Culturale Arcipelago.
Illustrazione storico-archeologica della “Grotta di S. Lucia”
Fonte Nuova (Rm) – Intersezione Via Palombarese-Via delle Molette-Via Monte Bianco, loc. Santa Lucia – SABAP-RM-MET in collaborazione con l’Associazione Culturale Arcipelago
14 dicembre 2019, ore 10,00
Sabato 14 dicembre, alle ore 10,00, verrà illustrata con una visita guidata la c.d. “Grotta di S. Lucia” nel Comune di Fonte Nuova (Rm), al bivio tra Via Palombarese e la Via delle Molette.
Nella località sorgeva la cinquecentesca Osteria delle Molette, raffigurata in una fonte cartografica del 1618 e descritta in un inventario del 1765 dell’Archivio Borghese, sbrigativamente demolita per motivi di sicurezza nel 2008. Lavori finanziati dal Comune ed eseguiti sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza hanno portato al recupero dell’area retrostante l’Osteria, ove si apre, in una parete dall’interessante stratigrafia geologica, una “grotta” artificiale a forma di galleria voltata, nella quale sgorga perenne una sorgente. La “grotta” è stata utilizzata nei secoli per attingere acqua e come cantina ad uso dell’Osteria e fino al 1965 ca. di una trattoria-locanda. Quest’ultima ha ereditato la funzione di luogo di sosta, che fu già dell’“Hostaria”, lungo il percorso da Roma a Mentana e verso la Sabina.
Anche se mancano le prove, non è escluso che la “grotta” sia stata in antico un sacello dedicato alla sorgente (fons) o alle divinità delle acque (Nymphae/Lymphae).
L’intervento di recupero ha liberato la “grotta” dall’interro, consentendo alla risorgiva, raccolta in un bacino su fondo, di defluire nuovamente all’esterno sul bel piazzaletto lastricato venuto alla luce durante gli scavi.
Per volontà dei residenti è stata collocata all’ingresso una statua della martire S. Lucia. La piccola area di forma semicircolare, cui fa da sfondo la parete di tufo utilizzata anticamente come cava, è stata abbellita con piante e aiuole e resa fruibile tramite comodi accessi dall’antistante marciapiede. Tutte le opere eseguite hanno mirato innanzitutto a rispettare l’aspetto naturale del sito.
La visita guidata sarà anche il momento per rievocare la memoria del Dott. Salvatore G. Vicario, che nei suoi studi ha raccolto notizie e documentazione fotografica sull’Osteria.
Interverranno:
Zaccaria Mari – Funzionario archeologo della Soprintendenza, nonché Consigliere della Società Tiburtina di Storia e d’Arte.
Silvia Greggi – Archeologa
Ezio Curti – Esperto di geologia
Giorgio Moscatelli – Giornalista